IL RITORNO DI DALLAS
scritto da Maira Nacar
Il buono e il cattivo. Amori, 
passioni, potere, avidità, tradimenti innaffiati da litri di “oro nero”. 
Suspense, con tanto di colpi di scena, fanno poi il resto. Il lusso texano, di 
una saga destinata a fare epoca. Un vero e proprio fenomeno di culto, in tutto 
il mondo. Questo e molto altro ancora in Dallas, la popolarissima serie tv, che 
da lunedì 4 settembre, ore 20.00 torna o meglio… ritorna, questa volta sugli 
schermi, di RaiSat Premium. La TV satellitare, visibile su Canale 122 (Mondo Sky), 
ripercorrerà la serie della famiglia Ewing, partendo dagli albori. Per Aldo 
Grasso “Dallas è innanzitutto la rappresentazione della “cattiveria”. 
IL SEGRETO DI UN SUCCESSO 
Lo si deve all’eccellente andamento del petrolio, di fine anni 70. L’uscita 
del serial coincide con questo boom e fu boom, anche, in fatto d’ascolti. 
NASCITA DI UN SERIAL… ANZI DUE
in principio era Knots Landing (California, in Italia). Negli States la CBS lo 
trasmette, dal dicembre 1979 al maggio 1993. Successivamente diventa una storia, 
una trama, un serial a sé: diviene Dallas. E’ dunque un prodotto americano, 
destinato a conquistare il pubblico europeo. Il principio della serie, a stelle 
e strisce rosse e blu, ha una sua data d’esordio: 2 aprile 1978. A trasmetterlo 
la CBS, per un totale di 14 stagioni, in 357 episodi. Knots Landing è lo 
spin-off del più celebre Dallas. Per capirci… è partita come una serie a sé, da 
cui è stata estrapolata un’altra serie, (Dallas appunto), e, da quel momento, le 
due strade viaggeranno su binari paralleli, ma non del tutto separati, complici 
alcuni personaggi a far da ponte alle due serie, consorelle. In ambito mediatico, 
potremmo affermare che, da una serie si ricava ed elaborano elementi di sfondo, 
di un'opera seriale precedente (magari traendo spunto da uno dei suoi 
personaggi). L’ideazione, di Dallas e California, le dobbiamo a David Jacobs. La 
produzione a Leonard Katzman, Lee Rich, James H. Brown, David Paulsen e, 
pensate, allo stesso Larry Hagman. Da noi, Dallas arriva nel 1981. Esattamente 
la sera del 14 febbraio, quando parte il primo di tredici episodi, che vedono la 
loro conclusione il 29 aprile dello stesso anno. Il gran consenso tributato al 
telefilm, è sottovalutato dalla Rai, ma non dall’allora “intuitiva” Fininvest, 
che provvede tempestivamente ad accaparrarsi gli episodi successivi, della serie 
infinita. A conti fatti, Dallas ha prodotto la fortuna iniziale dell’azienda di 
“Arcore”, come lo stesso Grasso ha rilevato, nell’edizione 2004 - 
dell’Enciclopedia della Televisione:“ Con questo serial la TV commerciale 
legittima la sua presenza nell’immaginario televisivo italiano, identifica e 
consolida il suo pubblico, traccia la sua linea editoriale”. Ed è così che 
Dallas debutta il 10 settembre 1981, questa volta sulla concorrenza… Canale 
Cinque. La vellutata presenza & voce di Eleonora Brigliadori (Annunciatrice 
storica del Biscione, in quanto prima Signorina buonasera della Tv commerciale, 
in quanto, in ogni modo, unica nel suo genere), né da annuncio. Si va avanti 
così per 11 anni, fino al 4 luglio 1992, quando oramai, approdato su Retequattro, 
il mito di Dallas si spenge. TMC e qualche emittente locale hanno tentato, senza 
particolare successo, a riaccenderne la fiamma, riproponendo ciclicamente il 
serial. Dopo di allora… il buio. Dicevamo prima California, poi, Dallas. Il 
passaggio del testimone, per così dire, da un serial e l’altro, lo dobbiamo al 
personaggio di Gary Ewing, (fratello di J.R e Bobby), & di sua moglie Valene: 
rispettivamente padre e madre della stuzzicante Lucy, la nipotina, bambola 
ribelle, provocante, provocata & provocatrice d’incendi verbali, in casa Ewing. 
Alcuni attori del fortunato serial hanno partecipato alle prime puntate di Knots 
Landing. Ricordiamo J.R. (Larry Hagman), 
Bobby (Patrick Duffy) e Lucy Ewing (Charlene Tilton). 
In Italia, California ha avuto tiepidi consensi. A trasmetterlo 
Italia 7 (1^ stagione); Rete 4 (con un nuovo doppiaggio); Cinquestelle e alcune 
reti locali in replica. In questo periodo a trasmetterlo ogni mattina, dal 
lunedì alla domenica, alle ore 07.45 (con replica alle ore 01.15, tranne la 
domenica), è il canale privato T9, che si estende su Roma Lazio e Umbria.
LA SERA DI DALLAS DALLA TV PUBBLICA A QUELLA COMMERCIALE
In Rai va in onda il mercoledì alle 22.30 - sulla Rete Uno - o come si diceva 
all’epoca, (sprovvista di articolo determinativo) su “Rete Uno”. In Fininvest la 
sera canonica è fissata di martedì, intorno alle ore 21.00.
STRUTTURA NARRATIVA DI UNA PUNTATA
Gli episodi acquistati e mandati in onda dalla Rai, hanno tutti un carattere di 
autoconclusività, che prevede un inizio della storia, l’approfondimento con 
rituale lieto fine - happy end – mentre quelli in onda su Canale cinque, 
incoraggiano alla continuità narrativa. Un po’ come accade nei generi della soap 
opera e della telenovela, anche, se con tempi di recitazione differenti, meno 
dinamici. Nel seriale TV non è rara la presenza di temi che si snodano per più 
puntate, nei secoli dei secoli… senza fine. 
LA SUA STORIA
Il vero protagonista di Dallas? Il primogenito di casa Ewing… John Ross, le sue 
iniziali, però, sono molto più famose del nome e cognome intero… J.R.. Segni 
particolari: corrotto, donnaiolo, amante del buon drink. Il suo doveva essere un 
personaggio di breve durata. I produttori pensavano che tanta… troppa perfidia 
avrebbe potuto incidere negativamente sull’andamento del ciclo. La trama doveva 
incentrarsi, altresì, sulla storia d’amore di suo fratello Bobby Ewing (Patrick 
Duffy), e della moglie Pamela Barnes (Victoria Principal), la coppia, archetipo 
contrario al male di riferimento, riconducibile ai valori sani e buoni 
dell’America dei cow boy, in seguito industrializzata.
I FATTI SALIENTI CHE HANNO SEGNATO IL SERIAL.
La morte di Jock, il capostipite della saga, interpretato da Jim Davis, che 
morirà, improvvisamente, anche nella vita, nel 1981. La scomparsa dell’attore 
lascia un segno, in milioni di telespettatori, che sentono il primo grande vuoto 
“a distanza”, di concerto con i personaggi del celebre telefilm, di 
prima/seconda serata. - Morti, resuscitazioni di alcuni personaggi; i divorzi 
(con relative riappacificazioni), delle coppie cardine, quelle formate da Sue 
Ellen e J.R. & da Bobby e Pamela. Il pubblico, nella maggiorparte dei casi, 
(dalla parte delle mogli), tifa per la travagliata ricucitura di entrambi le 
coppie. – Ah proposito delle uscite & rientrate dal serial dei suoi 
protagonisti… ad es. prima di Pamela e poi di Bobby. E’ una delle 
caratteristiche di questo genere televisivo. Dallas è stato un po’ il battitore 
iniziale, di tali tendenze. Ricordate la dolce Pamela, vedova (credeva lei…), 
del bel Bobby? Il prototipo del marito, bello buono, ricco e potente… 
praticamente perfetto, che un giorno come un altro, si ripresenta all’interno di 
Southfork Ranch. La moglie, in procinto, forse, di fare un bisogno, entra in uno 
dei quaranta… cinquanta… (insomma anta), bagni, della mega villona texana, e… 
sorpresa, se lo ritrova nudo, sotto la doccia. Convincendola a credere 
all’ipotesi del brutto sogno, il perfetto Bobby le dice: “Pam… è successo 
qualcosa? Sembra che tu abbia visto un fantasma!”. 31 episodi, un’intera 
stagione (‘85/’86) senza Bobby e la coppia si riaccoppia! 
Miracoli della produzione che un tempo accadevano solo a Dallas.– Il figlio 
illegittimo di papà Jock, al secolo Ray Krebbs (l’attore Steve Kanaly), un 
dipendente stalliere della famiglia, che dopo la morte del grande padre, 
scoprirà di avere, nelle vene, “impuro” sangue Ewing, con buona pace di 
mammastra Ellie – (l’attrice Barbara Bel Geddes) - l’unica a fare breccia 
totale, nel cuore di J.R.. Mamma Ellie accoglierà Ray, come un vero figlio. – 
John Ross Ewing il primo nipote, il legittimo erede del patrimonio degli Ewing è 
davvero figlio di Sue Ellen e J.R.? E’ un altro degli atroci dubbi di J.R. 
Senior, il quale, solo, dopo opportuni accertamenti, abbatterà ogni resistenza 
verso il “confermato” e comunque amato figlio. - L’arrivo di un nuovo compagno 
per Mamma Ellie. Il suo nome è Clayton Farlow (l’attore Howard Keel), padre di 
un ex amante di Sue Ellen… Dustin. Quest’ultima, moglie alcolizzata, “a 
singhiozzo”, del perfido J.R.. Tradita & traditrice… se la intende, anche, con 
il fratellastro del marito: Ray Krebbs. Ah proposito, il Krebbs è stato, in 
precedenza, boys-friend di Pamela… altro che Beautiful… Dallas! Una chiosa 
curiosa su Beautiful: nelle puntate che andranno in onda a novembre, della soap, 
per antonomasia (che in un certo senso, ha soppiantato Dallas, nel cuore di 
milioni di telespettatori), troveremo per padre della splendida e intrigante 
Brooke Logan (l’attrice Katherine Kelly Lang), niente meno che Patrik Duffy… sì 
proprio lui… Bobby. L’atletico attore, l’ex Uomo di Atlantide (dell’omonima 
serie), sarà Stephen Logan. In passato, la parte è stata impersonata dall’attore 
Robert Pine. In America, le riprese di “papà Bobby” sono incominciate il 7 marzo 
scorso, mentre il pubblico statunitense ha visto l’entrata in scena dell’attore, 
all’inizio di aprile. Il resto vale la pena di scoprirlo, di sera in sera, su 
RaiSat Premium.
ANTEFATTO CURIOSO
Scambio di favori a distanza di tempo, tra il cast di Dallas e quello di 
Beautiful? Sembrerebbe proprio di sì. Rispolverando il libro della memoria TV, 
Stefanie Forrester (Susan Flannery), la madre-matrona di Beautiful, colei che ha 
generato Ridge, Thorne e Kristen da padre Eric, aveva già partecipato al serial 
cult anni 70/80. Piu’ magra, più giovane, ma sempre inconfondibilmente bionda 
come l’acqua ossigenata, ce la ritroviamo, nelle vesti di fiamma tardona, del 
buongustaio J.R.. Un passaggio e via, per la serie “Non ci facciamo mancare 
proprio niente!” E non è finita qui… nel 2004, per gli attenti della saga dei 
Forrester, Linda Gray, abbandonati "illo tempore" i panni di Sue Ellen, inizia, 
l’11 febbraio, le riprese di Beautiful. Il suo ruolo è quello di Priscilla Kelly 
(madre di Samantha), nella soap dei bellissimi. Gli americani l’hanno potuta 
vedere l’8 marzo. Da noi, le puntate sono giunte dopo l’estate del 2004. - Mamma 
Ellie ha un altro volto. E’ quello dell’attrice Donna Reed. La splendida Mary, 
moglie felice di George (James Stewart), nel capolavoro di Frank Capra, datato 
1946 - “La vita è meravigliosa” (It’s a Wonderful Life) - con un pò anni 
addosso, non riesce a fare, altrettanto, breccia nel cuore dei telespettatori di 
Dallas, che solo con il ritorno, della legittima titolare del personaggio di 
mamma Ellie, la Hitchcockiana “donna che visse due volte”, Miss Barbara Bel 
Geddes, respirano un sorriso di sollievo… (senza mentina) - Una ex fiamma di 
gioventù per Bobby, di nome Jenna Wade (Priscilla Presley), riscalda il cuore 
del trafitto… sconsolato Mister Bontà della famiglia Ewing. Questa volta, Bobby 
ci prova seriamente a costruirsi, con lei, un futuro, (dopo una precedente 
storia giovanile), ma non durerà… perché Pamela, come per magia, riapparirà! 
Deve essere una condanna… nella vita evidentemente non si può avere tutto. La 
donna più bella del mondo, Priscilla Beaulieu, che nel ‘69 sposò l’uomo più 
bello e desiderato del mondo… Elvis Presley, non piaceva come ex moglie 
divorziata del Re del Rock, non piaceva come giovane vedova allegra, e (come un 
transfert), non è stata digerita, in quel di Dallas né dal pubblico né dagli 
Ewing… (solo nella finzione… crediamo…)! La solita storia. Eppure, la sua figura 
particolare, in quanto tale, merita di essere menzionata, nella storia del 
matusalemmico serial. - Chi ha sparato a J.R.? 85 milioni di americani se lo 
sono chiesti. E dopo gli americani, se lo sono chiesti gli europei; e con gli 
europei, gli italiani. E’ questo il momento, la puntata, l’episodio topico che 
farà comprendere di quanto il fenomeno Dallas sia radicato, nella profondità del 
vivere quotidiano. 
CURIOSITÀ SUL SERIAL 
Ad esempio… *Mary Crosby, sul set, sorella dell’alcolizzata Sue Ellen, ma anche 
sua nemica… (vivrà una tresca amorosa con il cognato John Ross… è sempre J.R.). 
Nella vita, Mary è figlia del mitico Bing Crosby, sì, la voce inconfondibile di 
cavalli di battaglia quali White Christmas, Silent night, Jingle bells, Santa 
Claus is comin’ to town ecc. quei motivi, che, in ogni epoca, ci fanno sognare… 
ricordandoci, anche, in extremis, che finalmente è Natale! Ma andando a rivedere 
la storia di casa Ewing, ce ne sono di particolarità da annotare. 
DALLAS E BEAUTIFUL… UN NESSO DI TRASGRESSIONI
Tanto per continuare, ma non troppo, nel gioco delle similitudini tra le 
produzioni Tv cult, di ogni tempo, dal Texas alla California notiamo che… Se i 
Barnes & gli Ewing si fan guerra in Dallas, se i Forrester, gli Spectra & i 
Logan se la fanno in Beautiful, il cuore del messaggio, che i due seriali 
vogliano comunicare ai telespettatori, non è lo stesso. Si legge difatti su La 
Stampa dell’11 agosto 1991, a firma di Ferdinando Camon: “Dallas si svolge nella 
stanza dei bottoni, Beautiful nella camera da letto. La trasgressione di Dallas 
nasceva dalla confusione delle ricchezze, la trasgressione di Beautiful viene 
dalla confusione degli amori”. Andando avanti così… 
GLI EWING DOVE…
132 Paesi si sono accaparrati la serie; da lì, il fenomeno Dallas.
PRIMATO IMBATTUTO
Dallas, a tutt’oggi, è tra i dieci programmi televisivi più visti di ogni epoca.
LE CONSEGUENZE DI UN SUCCESSO TELEVISIVO NEL COSTUME QUOTIDIANO
LA FAMIGLIA EWING IN TRASFERTA ITALIANA
Nel nostro Paese, sono venuti un numero illimitato di volte, gli attori del 
divinizzato cast di Dallas. Quando? Ad es. ogni anno, alla fatidica scadenza 
della notte dei Telegatti… “Music in the Show with Sorrisi Superstar…” o se 
preferite “Sorrisi is magic, sorrisi forever...” . Il battesimo delle ospitate 
lo inizia la coppia Larry Hagman & Linda Gray. La celebre statuetta, in oro, 
viene consegnata dalle mani di un inossidabile Michael Nicholas Salvatore 
Bongiorno, in arte Mike Bongiorno, che, (va ricordato), ha condotto per ben sei 
edizioni consecutive (dall’84 all’89), l’evento televisivo più esclusivo 
dell’anno. E per una sera, pax fatta tra Rai e Fininvest poi Mediaset. Persino i 
beniamini nostrani della Tv rimangono colpiti dai colleghi d’oltreoceano, 
tributando, alle guest star del momento, uno “speciale” trattamento. L’ultima 
volta, in Italia, Sue Ellen e J.R. li abbiamo rivisti su Italia Uno, nel 
piacevolissimo programma Meteore, a fine anni 90. 
VOCI E SIGLE DAL TEXAS ALL’ITALIA
LE SIGLE di Dallas – La prima, nel periodo di transizione, in Rai, ce la 
ricordiamo tutti: è una versione strumentale, appartenente al lato B di un 45 
giri del 1978. Successivamente, con l’era del biscione, il maestro Augusto 
Martelli ( ex fiamma anni 70 di Mina, iniziatore musicale, su Canale Cinque, di 
sigle come Five, Pop Corn, Bim Bum Bam, Ciao Ciao ecc.), confeziona un’incisione 
inedita di Dallas, dal titolo omonimo. La versione cantata è interpretata da Lou 
Ciaramitaro. L’anno è il 1981. La stessa incisione è pure in versione 
strumentale. www.supersigle.it 
LE VOCI – Altrettanto incisive, possono dirsi quelle degli attori (o per meglio 
dire dei doppiatori) di Dallas. C’erano, in particolare, un gruppo di voci-top 
che, in quel periodo, imperversavano in tutti i seriali di successo, al punto 
che bastava un colpo d’orecchio, per individuarli subito. Abbiamo preso in 
considerazione un telefilm culto, come termine di paragone, tanto per 
intenderci. Antonio Colonnello, (scomparso, improvvisamente nel 2005), ad 
esempio doppiava J.R. in Dallas e Fonzie (Henry Winkler), in Happy Days. Claudio 
Sorrentino (Blitz, Tandem, Droga che fare, Segretariato Sociale &.), era Bobby 
in Dallas e Richie Cunningham (Ron Howard), in Happy Days. Laura Gianoli 
(spentasi a fine anni 90, moglie dell’attore Walter Maestosi), doppiava Sue 
Ellen Shepard Ewing in Dallas e, come 2^ voce, Marion Ross / Cunningham, in 
"Happy Days". Gabriella Genta, in Dallas, doppiava Mamma Ellie Southfork Ewing 
Farlow, (Miss Barbara Bel Geddes), mentre, in Happy Days, era la 1^ voce di 
un’altra madre, mamma Marion Cunningham. Liliana Sorrrentino, (sorella di 
cotanto fratello Claudio), prestava la voce ad Erin Moran in "Happy Days" (la 
pestifera sorellina di Richie, Joanie Cunningham) e Charlene Tilton in "Dallas" 
come Lucy Ewing Cooper, 1^ e 3^voce. Tanto per non essere incompleti, citiamo la 
cura, nel doppiaggio, dei dialoghi italiani di Dallas -dal 1985 al 1989- ad 
opera di Marcello Duranti, Alberto De Martino, Giorgio Favretto e altri. La 
direzione, invece, era affidata a Giorgio Favretto e Marcello Duranti. Il 
telefilm era prodotto dalla Lorimar Television. Ci fermiamo qui.
FIOCCO ROSA… FIOCCO AZZURRO NEL MONDO GRAZIE A DALLAS
Come in ogni fortunata serie televisiva che si rispetti, anche la realtà, ne 
rimane assoggettata. Chi non ricorda quanti bambini, nati, nel decennio di 
Dallas, sono stati battezzati, proprio, con i nomi dei protagonisti 
dell’appassionante serie…. Se il mondo odierno pullula di Pamele e Sue Ellen lo 
dobbiamo proprio al fenomeno-Dallas.
LA PUBBLICITA’? L’ANIMA DEI SERIALI
E come sempre capita ai personaggi del momento, la società dei consumi se li 
accaparra ogni dove. La pubblicità è la massima espressione dell’acquisita 
popolarità dei nostri beniamini; è il termometro che stabilisce se un 
personaggio esiste o meno, nell’immaginario collettivo. Il sorriso smagliante di 
Hagman c’introduce, nel 1984, nel profumato, pulito mondo delle gengive… un 
chewing-gum da masticare “…che non si attacca ai denti” le salverà! “Hey... 
heeeeey... mi riconosci? Mi riconosci? "Sì, sono proprio io” - recitava.
DOPO IL DECENNIO FORTUNATO… ANCORA DALLAS
Alla celebre serie sono seguiti due film TV… “Dallas: il ritorno di J.R.” del 
1996 & “Dallas: La guerra degli Ewing” del 1998. 
IL CASO SINGOLARE - L’ALBA DI DALLAS 1986
E’ passata pressoché inosservata la miniserie, concepita, (sempre per la TV), 
dal titolo: L’Alba di Dallas. A trasmetterla nel 1987, Canale Cinque. Sarà 
replicata da TV locali. Può definirsi un prequel ovvero (nel linguaggio 
mediatico), un film che presenta dei personaggi e/o degli eventi 
cronologicamente antecedenti all'ambientazione di un altro film, precedentemente 
girato (l’opposto del sequel). Tutto si concentra sull’origine delle ostilità, 
che vedono per protagoniste due famiglie: quella degli Ewing e quella dei Barnes, 
nel passato secolo…millennio, circoscritto al decennio 1930. Ma quell’angelo di 
Pamela Barnes ci mette le ali, in casa Ewing, sposando il rampollo d’oro, “senza 
macchia e senza difetti” della famiglia… Bobby, lui… viso d’angelo, con una 
spiccata propensione a supplire da paladino delle cause perse, nonché a suo 
personale… paladino. Una “presunta” nemica in casa Ewing s’integra, dunque a 
fatica, nel clan dei petrolieri texani, che ci metterà parecchio tempo, prima 
d’imparare ad apprezzarla. Tutti tranne il perfido J.R., cocco di papà Jock 
(l’attore Jim Davies), che non si lascia incantare da quel bel viso d’angelo. 
Diavolo… è pur sempre una Barnes! Oltretutto, da ragazza lavorava nei grandi 
magazzini! Da questo dualismo generazionale tra famiglie che ha un senso logico 
Dallas. 
OGGI: IL CINEMA RINVERDISCE IL SERIAL
Mentre il cinema americano… (quello con la C maiuscola per intenderci), si sta 
occupando del rilancio del serial, con altra pasta di attori, gli originali 
tornano a farci compagnia. Specchiarsi nel contesto texano di SouthFork Ranch, 
insomma, sarà come ritrovare un po’ la parte primordiale di noi stessi, allo 
stato, non ancora contaminato dall’esperienze di vita, che hanno messo a dura 
prova il mondo… quell’America che dopo l’11 settembre non sarà più la stessa, in 
ogni ambito, compreso quello delle fiction televisive.
IL FUTURO DI DALLAS 
E’ rappresentato dal suo passato. L’anno che verrà (IL 2007), segna l’avvio 
della celebre serie, in DVD. L’operazione è stata voluta dalla Warner Video. Un 
cofanetto apposito racchiuderà le prime due stagioni del serial. Andando nel 
dettaglio, gli affezionados avranno di che ricordare; il primo ciclo, targato 
Rai, è stato ridoppiato appositamente, per l’occasione. E speriamo, che, anche, 
le giovani generazioni possano riscoprire e appassionarsi alle avvincenti storie 
d’amore & odio di Dallas.
LA SALUTE DI LARRY HAGMAN IN ARTE J.R.
Notizia di lunedì, 5 gennaio 2004 tratta dal Corriere della Sera: Grave Larry 
Hagman, J.R. di <<Dallas>> I medici non hanno più speranze <<Si può sperare solo 
in un miracolo>>.
Il giorno dopo secca è arrivata la smentita, da parte del portavoce di Hagman, 
che tranquillizzando tutti ha dichiarato: “L’attore è stato ricoverato per 
normalissimi accertamenti; ora è a casa e gode di buona salute”. In quei mesi, 
si legge della decisione di Larry Hagman, di rinunciare al secondo trapianto di 
fegato, per far posto ad altri confratelli, nella malattia. La causa di questa 
rinuncia, l’attore settantaduenne, l’attribuisce ai lunghi tempi d’attesa. 
Curerà la sua grave infezione al fegato, con metodi meno invasivi. Ma come J.R. 
ti arrendi così alla vita? E lui dichiara a mezzo stampa, di vivere benissimo 
comunque… perché in fondo è la qualità complessiva di vita che conta e a lui la 
qualità, proprio, non manca (descrivendo una sua giornata tipo). Onestamente, 
alle sue nefandezze, ci eravamo un po’ abituati e senza di lui, anche, se la 
serie è finita da un pezzo, la vita di chi lo ha apprezzato (e se vogliamo 
odiato, in Dallas, non sarà più la stessa). Ci piacerebbe pensare, che si tratti 
di un altro dei perfidi trucchi di J.R., per destare alta l’attenzione… ed 
invece così non è. Buona o cattiva salute, il fatto è che proprio ci duole, 
avere appreso che, l’attore, dagli inconfondibili occhi di ghiaccio, stia in 
questi anni, combattendo una battaglia con e per la sua salute. Bere (non lo ha 
mai nascosto), è sempre stata la sua passione, assieme all’amore “in ogni 
senso”, vissuta per la sua splendida famiglia, sua moglie May (che abbiamo 
imparato a conoscere negli anni “in” del serial Tv). Cattivo J.R., ma anche 
buono, simpatico ai limiti della comicità. Non ci credete? In Strega per Amore 
(titolo originale I Dream of Jennie), lo era... eccome. Prodotto da Sidney 
Sheldon, per la Columbia Pictures, ha accompagnato il pubblico d’oltreoceano, 
dal 1965 al 1970. Da noi, il telefilm arriva un po’ più tardi, rivalutandosi, 
solo, con l’acquisita popolarità di Hagman, una volta vestiti i panni del 
cattivissimo petroliere. Barbara Eden è “La Strega per Amore” del telefilm. Fa 
breccia, nel cuore del Maggiore dell’aeronautica americana (l’astronauta Antony 
Nelson, che è il ruolo impersonato da Hagman), attraverso stratagemmi di ogni 
tipo. La strega si nasconde dentro una strana bottiglia, decorata in stile 
orientale, che il succube astronauta si ritrova tra le cose. Sarà la sua croce e 
delizia. Come nelle migliori tradizioni delle favole da Mille e una notte, 
strofinando… strofinando, il genio, non di Aladino, ma di Larry, non è grosso e 
pelato, bensì una biondina disabbigliata. Missione compiuta per il Maggiore! Ma 
forse… stiamo uscendo fuori pista.
IL PERCHE’ DI UNA FINE
Il troppo stroppia o storpia… fate voi! Un eccesso di “tutto”, con l’andare del 
tempo, ha ucciso la serie. L’inverosimilità di certi passaggi narrativi, che non 
s’identificano più con la realtà banale, della stragrande maggioranza di 
telespettatori, ha messo la parola fine alla storia di Dallas. “Tutto il resto è 
noia… non ho detto gioia” avrebbe intonato il Califfo (ndr.Franco Califano)! Ed 
è così che Dallas, dal primo posto, nel gradimento del pubblico americano, 
sprofonda al sessantesimo. Con la puntata 356 si chiude davvero un ciclo, che 
ora, si riapre via satellite.